Evitamento, sintomi, cause e trattamenti


L'evitamento è un meccanismo di difesa, messo in atto allo scopo di evitare l'esposizione a certe situazioni o persone che il soggetto ritiene pericolose. Questa strategia è volta a sottrarsi da quelle circostanze che suscitano emozioni percepite come negative da chi le sperimenta, che possono essere esterne (situazioni, persone) o interne (sensazioni, pensieri e emozioni).

Si tratta di un comportamento adattivo finché resta un modo per evitare quello che viene considerato come una minaccia. Oltre questo limite, invece, perde il valore adattivo e diventa un meccanismo di difesa per proteggersi da uno stato mentale o da un'esperienza considerata intollerabile. 

Una volta percepito il pericolo derivante da una situazione, che può essere reale o solo immaginata, il soggetto percepisce un allarme e di conseguenza il rifiuto ad affrontarla.

Si potrebbe pensare che così facendo il cerchio si chiuda e il problema sia superato, invece l'evitamento non è una soluzione definitiva e dopo un momento di quiete, il problema si ripresenta così come la necessità di evitarlo.

Questo accadrà finché il soggetto non prenderà la decisione di affrontare le situazioni che vive come un pericolo. In uno stato di inerzia, invece, si troverà sempre più invischiato in questo circolo vizioso e con sempre meno fiducia nelle sue possibilità di riuscire a superare il problema. L'atteggiamento evitante, se non controllato, tenderà ad includere, di volta in volta, sempre nuove situazioni che il soggetto non si sentirà in grado di affrontare.

Qual é la soluzione all'evitamento?

Per contrastare la tendenza all'evitamento occorre lasciare spazio alle emozioni negative e instaurare un atteggiamento di apertura. In questo modo il soggetto inizia a:

  • non giudicare le proprie esperienze come "negative" 
  • accettare e dare la giusta importanza alle emozioni che prova
  • limitare il potere del pensiero sul suo comportamento

Il processo per trattare l'evitamento è lungo e deve seguire un approccio graduale, con il quale il soggetto lentamente affronta piccole dosi di ciò che vede come "la minaccia", fino a renderla accettabile.

Disturbo evitante di personalità

Si tratta di un disturbo che porta all'evitamento di situazioni sociali e interazioni che comportano per il soggetto il rischio di ricevere critiche o rifiuto. Chi ne soffre tende a isolarsi ed evitare le relazioni sociali per "evitare" il confronto con gli altri.

Evitamento e disturbi d'ansia 

Il meccanismo dell'evitamento è tipico nelle persone che soffrono di disturbi d'ansia. Dietro a questo comportamento si cela la volontà di evitare il contatto con situazioni, persone o cose ritenute pericolose.

Facciamo un esempio, un soggetto che ha paura di prendere l'ascensore (o l'aereo/auto, ecc), cercherà di evitare la situazione prendendo le scale o scegliendo mezzi di trasporto differenti. Così facendo, però, rinuncia alla possibilità di provare a superare la sua paura, si convince che quella sia l'unica cosa possibile da fare per scongiurare il problema.

Oltre a rinforzare la convinzione del soggetto di non poter fare altro per fronteggiare il problema, c'è la possibilità che con il tempo le situazioni che il soggetto percepisce come pericolose aumentino.

Anche in questo caso, il percorso psicoterapeutico mira alla risoluzione del problema attraverso una esposizione graduale alle situazioni ansiogene in modo da recepirle man mano sempre meno minacciose.

 





Commenti