Prepotenza: cause, sintomi e rimedi


La parola prepotenza deriva dal latino ed è formata da "prae" (pre) e "potens" (potente). Praepotentia ha il significato di onnipotenza, si riferisce al comportamento di chi si comporta in modo arrogante e autoritario verso gli altri.

Le persone prepotenti le incontriamo ovunque, spesso sul posto di lavoro, nelle competizioni sportive, ma anche in famiglia e nelle relazioni sociali in genere. Agiscono in modo intimidatorio, manipolativo con lo scopo di distorcere la realtà, mantenere una posizione dominante e ridurre l'autonomia dell'altro.

Prepotenza nei bambini 

I bambini imparano fin da piccoli le regole, imparano a condividere, a rispettare l'altro e formano una propria idea di sé basata su norme di comportamento che apprendono innanzitutto in famiglia e, in seguito, nell'ambiente scolastico.

Capita di incontrare bambini prepotenti, che si comportano male in classe, al parco giochi e in tutti i luoghi di condivisione. Questi bambini non hanno avuto la possibilità di sviluppare il proprio sé basato sul rispetto verso gli altri, a volte a causa di un nucleo familiare disfunzionale.

Gli stili educativi implicati nello sviluppo di alti livelli di aggressività, riguardano:

  • Permissività: la mancanza di un controllo da parte dei genitori fa credere al bambino di avere la loro approvazione anche quando si comporta in modo aggressivo.
  • Punizione: quando la punizione morale e fisica è frequente e gratuita, il bambino sviluppa alti livelli di aggressività.
  • Rinforzo: quando i genitori si dimostrano fieri dei comportamenti aggressivi del bambino 
  • Esempio: quando i genitori sono loro stessi aggressivi, trasmettono al figlio questo pattern di comportamento.

Gli atteggiamenti di questi bambini è intimidatorio, strappano i giocattoli dalle mani dei compagni, impartiscono ordini e allontanano i potenziali compagni di gioco a causa della loro aggressività. Questa aggressività si può manifestare sia in forma verbale, che in forma fisica. Quest'ultima tende a diminuire con lo sviluppo, lasciando più spazio all'aggressività verbale.

Nei bambini, alti livelli di aggressività sarebbero predittivi di un futuro comportamento antisociale. Questa aggressività infantile può trasformarsi in prepotenza. Secondo Olweus (1993), la prepotenza può essere suddivisa in:
  • Diretta: comportamento aggressivo di tipo fisico
  • Indiretta: azioni mirate a danneggiare un altro individuo

Prepotenza in età adulta 

Tra gli adulti la prepotenza è piuttosto diffusa ed è lo specchio di un modello culturale sempre più comune. Essa rappresenta l'individuo che ha sempre ragione, che non sbaglia mai e ha le conoscenze giuste per ottenere tutto ciò che vuole.

Chi di noi non ha avuto l'esperienza di avere a che fare con un prepotente? Magari sul posto di lavoro, un vicino di casa, nelle amicizie oppure nel contesto familiare. Come comportarsi con queste persone?

Vittime di un prepotente

Come viene vissuto l'atteggiamento prepotente dalle vittime? Ognuno di noi ha un approccio differente nei confronti di una persona aggressiva e prepotente. C'è chi, a sua volta, reagisce con aggressività e non si fa "mettere i piedi in testa", mentre altri si spaventano, si sentono paralizzati e incapaci a reagire.

Di fronte a una persona prepotente, in linea generale, è sempre meglio stabilire una distanza ed evitare quando possibile di entrarvi in contatto. Se questo non è possibile, prendere tempo e non rispondere d'impulso alle sollecitazioni e alle richieste del prepotente è un ottimo modo per impedirgli di prendere il sopravvento e farci intimidire.

In ogni caso, chiunque sia la fonte che si impone con prepotenza, è sempre meglio sentire il parere di qualcuno, che sia un familiare, un amico o un'associazione. Se il fine del prepotente è quello di imporre la propria volontà senza il diritto di farlo, conoscere i propri diritti è fondamentale. 

A questo proposito, in base all'ambito nel quale si ha a che fare con il sopruso (lavoro, famiglia, vicino di casa, ecc), è possibile chiedere aiuto a associazioni di tutela (consumatori , lavoratori, associazioni a tutela delle donne), professionisti e forze dell'ordine.






























Anche se non hai sempre il controllo su tutto ciò che accade nella tua vita, hai il controllo su come reagire e su come condurre la tua vita. Sapersi prendere cura di se stessi è una prova di maturità, infatti quando si è sufficientemente responsabili da rispondere ai propri bisogni non si ha la necessità di appoggiarsi ad altre persone; significa essere completamente autonomi da scegliere in tutta libertà come gestire le proprie qualità personali.Quando inizi a concentrarti su te stesso, le uniche persone che rischi di perdere sono quelle che sono sempre state accanto come dei “parassiti” cioè sfruttando le tue migliori qualità a loro vantaggio, non chi ti apprezza per quello che sei. 



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