Gaslighting: comportamento del manipolatore
Il termine gaslighting fa riferimento al processo di manipolazione di una persona allo scopo di farla dubitare di se stessa. Si tratta di un vero e proprio abuso, una forma di manipolazione che mette la vittima in una condizione di sudditanza con serie conseguenze psicologiche.
L'abuso del gaslighting è volto a minare la stabilità mentale della persona, indotta a mettere in dubbio la sua percezione della realtà.
Identikit del gaslighter
Come si comporta un gaslighter? Si tratta di un individuo abusante, un manipolatore, che mette in atto un comportamento manipolatorio ai danni di altre persone. Il soggetto può avere tratti da narcisista, avere un comportamento violento o passivo aggressivo.
Il manipolatore è privo di empatia, ma dotato di grande intuito, non accetta critiche e prende in considerazione solo il suo punto di vista. Nelle relazioni assume la parte della vittima, pur essendo il carnefice.
Il gaslighter è una persona vulnerabile e fa molta fatica a gestire le proprie emozioni. Attraverso il gaslighting, può esercitare il controllo e manipolare la vittima, minare la sua autostima e la sua sanità mentale. L'inganno messo in atto dal gaslighter porta la vittima a dubitare delle proprie capacità valutative e dei suoi giudizi, arrivando a considerarli inaffidabili.
Alcune frasi tipiche del gaslighter
Tra le frasi tipiche che il gaslighter rivolge alla sua vittima, ci sono le seguenti:
- Non agitarti così tanto
- Non essere paranoico
- Non essere così sensibile
- Sei pazzo/a
- Stavo solo scherzando!
- Ti immagini le cose
- Hai una reazione esagerata
- Penso che tu non stia bene
Gesti tipici del gaslighter
Riassumendo, ecco i gesti tuoi del gaslighting:
- bugie: il gaslighter mente costantemente, anche su questioni per cui non ha alcun motivo di farlo
- svalutazione: svilire la vittima con l'ironia è una delle tattiche del manipolatore
- negazione: anche di fronte all’evidenza il gaslighter negherà la realtà, cambiando la versione dei fatti
- deviare la conversazione: quando si sente messo alle strette, il gaslighter sposta l'attenzione su altri argomenti
- silenzio manipolatorio: per punire la sua vittima e instillare il senso di colpa, il gaslighter utilizza il silenzio e si sottrae a ogni forma di comunicazione
- manipolazione affettiva: il gaslighter usa complimenti e gesti d'affetto per premiarla quando essa si conforma alla sua volontà
Le fasi del gaslighting
Il gaslighting si sviluppa secondo tre fasi:
Prima fase, durante la quale il manipolatore si pone in modo positivo, riempie la vittima di complimenti e, al contempo distorce la comunicazione ostacolando tutto ciò che si discosta dal suo piano. I suoi dialoghi sono caratterizzati da silenzi ostili e critiche e commenti pungenti. La vittima, nel frattempo, si ritrova totalmente dipendente dal gaslighter, confusa e disorientata.
La vittima di gaslighting
La vittima è colui/colei che permette al manipolatore l'atto di gaslighting. Si tratta di una persona che idealizza la figura del gaslighter e ne cerca l'approvazione. Grazie alle tecniche del manipolatore, la vittima sperimenta dubbi e confusione, fino a mettere in dubbio le sue stesse convinzioni. La vittima è portata ad allontanarsi dalle persone per lei significative attraverso le menzogne raccontate dal gaslighter, il quale otterrà ciò che vuole: che la vittima si dedichi esclusivamente a se stesso.
Caratteristiche della vittima
- bassa autostima
- buona fede e fiducia nel prossimo
- tendenza alla dipendenza affettiva
- precedenti traumi e abusi psicologici
Sintomi della vittima
- Dubitare della propria memoria, percezione e salute mentale
- Confusione, percezione che la propria capacità di interpretare la realtà sia distorta
- Ansia
- Depressione
- Traumi psicologici
- Paranoia
- Dissonanza cognitiva
Conclusione
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