Disturbo di conversione: cause, sintomi e cura



Il disturbo di conversione colpisce il funzionamento motorio e sensoriale, con sintomi fisici che non sono determinati da fattori fisiologici e causano un disagio o compromissione della sfera sociale, lavorativa e familiare. 


La diagnosi si raggiunge a seguito di una molteplicità di sintomi somatici, oppure dopo un episodio di forte stress, fisico o psicologico.


Cause del disturbo di conversione 

Il disturbo di conversione è solitamente causato da uno stress intenso, un trauma emotivo o psicologico, un conflitto interiore, che il soggetto converte in sintomi fisici che sono una modalità inconscia per far fronte o alleviare l'estremo stress mentale che sta vivendo.

Il disturbo di conversione può essere facilitato da alcuni fattori di rischio di tipo ambientale, genetico e fisiologici, in particolare a seguito di eventi stressanti, abusi e trascuratezza, o in presenza di una malattia neurologica.

Con la conferma della diagnosi, i sintomi non risultano determinati da fattori fisiologici. Se ne deduce che la presenza di tali sintomi è invece riconducibile a una condizione psicologica o comportamentale che può influenzare negativamente la condizione medica. Il disturbo di conversione è 2-3 volte più comune nel genere femminile.

L'esordio degli episodi di attacchi non epilettici sono stati riscontrati più frequentemente a partire dai 30 anni, mentre i sintomi motori hanno un picco di insorgenza intorno ai 40 anni.

Sintomi del disturbo di conversione 

  • sintomi motori: debolezza o paralisi, tremori o movimenti distonici (spasmi e contrazioni muscolari involontari), tremori e difficoltà nella deambulazione e nella postura degli arti, problemi con la deglutizione.
  • sintomi sensoriali: ridotta o assente sensibilità tattile, visiva o uditiva. Casi di insensibilità agli stimoli simili alla sincope, anormali tremore agli arti con apparente compromissione o perdita di coscienza, riduzione o assenza del volume della voce, sensazione di nodo alla gola e visione doppia.
Il disturbo di conversione può presentarsi come un episodio acuto, quando i sintomi sono presenti da meno di 6 mesi, oppure come una condizione persistente quando perdurano da oltre 6 mesi.

Cura del disturbo di conversione

La cura del disturbo di conversione si avvale della psicoterapia, che aiuta chi ne soffre a modificare l'atteggiamento verso i sintomi fisica con strategie per la gestione di stress e dolore. La psicoterapia cognitivo-comportamentale, in particolare, risulta molto efficace nel trattamento del disturbo di conversione.























 

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