Qual é il valore che diamo a noi stessi? Vi siete mai posti questa domanda? Come sappiamo, il giudizio può creare insicurezze, ma queste fanno parte della vita quotidiana, le nostre giornate sono piene di frasi come "sei stato bravissimo" oppure "questa volta hai proprio sbagliato".
Come reagiamo noi di fronte alle critiche? Va da sé che un giudizio positivo ci darà gratificazione, mentre un rimprovero può aiutarci a migliorare o, in caso di bassa autostima, farci sentire inadeguati e perdenti.
Fin dalla prima infanzia, ognuno di noi viene sottoposto a un continuo giudizio, pensiamo alla scuola con i voti che ci classificano fin da subito in buoni o mediocri studenti. In famiglia veniamo incanalati con classificazioni del tipo: questo è un comportamento "buono", mentre quello è un comportamento "cattivo", questo si può fare, quello no.
Questa continua classificazione di comportamenti fa sì che noi possiamo costruire le nostre aspettative e orientamento nella vita adulta.
Da adulti avremo sviluppato il nostro senso critico, avremo una sorta di voce interiore che commenta le nostre azioni e, in base al valore che attribuiamo a questa voce, possiamo essere classificati in due modi.
Da un lato c'è chi affronta questa autocritica con sicurezza e una sorta di auto riconoscimento. Questo atteggiamento denota un approccio abbastanza narcisistico, che non tiene in considerazione i propri errori ma elogia e enfatizza i successi che vorrebbe fossero riconosciuti tali anche dagli altri.
Dall'altro lato c'è, invece, chi vive l'autocritica in modo svalutativo, con considerazioni sempre punitive e negative.
E voi come vi rapportate con l'autocritica? Essendo un meccanismo automatico, ognuno di noi deve fare i conti con la propria voce interiore e il mondo che ci circonda verrà influenzato in modo positivo o negativo di conseguenza. Di base, l'impossibilità a rapportarsi con la critica denota una grande insicurezza e, più è bassa la nostra autostima, più sarà violenta la nostra reazione alla critica.
Per concludere, possiamo dire che generalmente non ci piace essere criticati, però possiamo imparare dalle critiche se non le percepiamo come un attacco alla nostra persona e ai nostri valori. Infine, dobbiamo fare nostro il pensiero che essere criticati non mette in discussione il nostro valore.
I danni del "non vali niente"
Le persone con bassa autostima, come abbiamo detto, pensano di contare poco e di non essere considerati. Questa è una convinzione che si forma in tenera età, se l'ambiente familiare ci costringe a rinchiuderci in noi stessi.
In questi casi, chi ci circonda non promuove i nostri desideri e sentimenti. Se nessuno è disposto ad ascoltarci, in noi nasce la convinzione che gli altri siano più importanti e che noi non valiamo abbastanza per essere presi in considerazione.
Le persone che crescono con la convinzione di valere meno degli altri, considerano al primo posto le altrui esigenze e mettono in secondo piano le proprie, in un meccanismo per cui diventa difficile opporsi e dire di no.
Questo tipo di sottomissione rende impossibile pensare ai propri desideri e combattere per esaudirli. A lungo andare, questi soggetti si renderanno conto di dare molto agli altri e ricevere sempre poco in cambio, provando sempre più infelicità e frustrazione che, a sua volta, porterà allo sviluppo di un senso di risentimento. Questo rancore viene espresso spesso con un atteggiamento aggressivo passivo e indiretto.
Un'altra reazione alla mancanza di autostima, può anche sviluppare un atteggiamento egocentrico e la tendenza ad essere sempre al centro dell'attenzione. Al contrario, questi soggetti vivono secondo la convinzione di essere la persona più importante al mondo e tutti dovrebbero fare quello che dicono.
Solitamente sono persone suscettibili e si offendono facilmente se gli altri non gli dedicano attenzioni. Quando questo atteggiamento è molto marcato, il soggetto tende a dare la colpa agli altri e diventa aggressivo, tanto che chi gli sta vicino non comprende il motivo di quel comportamento. Il risultato di questo atteggiamento è quello di allontanare le persone e di distruggere le relazioni.
Una scarsa autostima genera sentimenti come l'invidia e la gelosia. Quando il nostro valore viene messo in discussione, ci sentiamo messi in disparte e percepiamo che qualcun'altro è più rilevante di noi, portandoci a provare gelosia.
La gelosia, che è una forma di sofferenza, nasce quando ci sentiamo sminuiti nel nostro valore. Anche l'invidia, che è un sentimento generato dalla scarsa autostima, nasce dalla consapevolezza di non avere qualcosa che gli altri posseggono.
Tanto più saremo concentrati sulle cose per noi importanti che non abbiamo, tanto più i nostri reali desideri resteranno irrealizzati.
Per concludere, osserviamo il senso di colpa, anch'esso frutto dell'insicurezza e dalla mancanza di autostima. I sensi di colpa nascono nel momento in cui ci sentiamo "tenuti" a fare qualcosa ma non condividiamo esattamente quel tipo di comportamento e vorremmo agire in modo diverso.
Il conflitto che ne nasce ci porta ad agire contro i nostri desideri, finché non troveremo la forza di seguire il nostro vero "io", allora non saremo più vulnerabili di fronte ai sensi di colpa.
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