Egocentrismo: infanzia, adolescenza, età adulta
Il termine egocentrismo, che deriva dalla parola greca "IO", esprime l'atteggiamento del soggetto che pone se stesso al centro di ogni esperienza, ignorando la presenza degli altri, verso i quali non prova alcuna empatia. Il costante utilizzo della parola "io", tipico nei bambini dai 3 ai 6 anni, ne è un esempio. Secondo lo psicologo svizzero Jean Piaget, infatti, i bambini in questa fascia d'età sono egocentrici e incapaci a differenziare il proprio punto di vista da quello degli altri.
Egocentrismo nell'infanzia
Osservando i bambini, è facile notare momenti di contesa e di tensione dovuti al possesso, per esempio, di un gioco, che in quel momento è al centro dell'attenzione. Intorno ai 18 mesi il bambino inizia a sviluppare il concetto "tutto è mio", con un atteggiamento di possesso verso le cose. Si tratta di un processo di maturazione cognitiva della personalità.
Come affermava lo psicologo svizzero Piaget, si tratta di egocentrismo infantile, una fase di crescita durante la quale il bambino si relazione con il mondo esterno solo attraverso il proprio punto di vista.
In questa fase il bambino non è in grado di percepire la differenza tra il proprio punto di vista e quello degli altri, non è cosciente di una distinzione tra sé e ciò che lo circonda, mentre è unicamente concentrato sull'appagamento dei propri bisogni. Non si tratta di egoismo ma di un passaggio naturale e funzionale durante la crescita.
Crescendo, il bambino inizia un processo chiamato identificazione del sé, nel quale inizia a comprendere il confine tra sé stesso e gli altri e diventa, via via, consapevole della propria dimensione separata da quella dei genitori.
Durante questa fase evolutiva, il bambino sperimenta l'affermazione della propria volontà, inizia a comprendere il concetto del sé separato dall'altro. In questa fase il concetto del possesso, per cui "tutto è mio" inizia una lenta fase di transazione verso il concetto di condivisione.
Non si tratta di una transazione facile e veloce, anzi. Essa passa attraverso contrasti continui sull'utilizzo degli oggetti, specialmente nei luoghi di condivisione del bambino, come al nido o al parco giochi. Sarà capitato a tutti di vedere due bambini litigare per lo stesso gioco o ostinarsi a voler portare a casa un oggetto che appartiene alla struttura.
Il bambino in questa fascia d'età ha il compito di imparare a condividere e i luoghi ideali da dove iniziare sono quelli, come il nido e la scuola, dove questo "bisogno di possesso" si scontra con quello degli altri bambini. Vivendo questi momenti di scontro e di tensione, il bambino sperimenta la frustrazione e la soluzione ai conflitti, imparando infine a fare "a turno".
Compito degli educatori è quello di stimolare la capacità empatica, sollecitare l'esperienza di comunione e comunità, proponendo i tempi dell'attesa e della pazienza.
Egocentrismo nell'adolescenza
Nonostante l'egocentrismo si concentri principalmente durante la prima infanzia, in realtà questo atteggiamento si riscontra anche nell'adolescenza e nell'età adulta. Quali sono i meccanismi che innescano l'egocentrismo negli adolescenti?
Nella fase dell'adolescenza, il giovane si trova di fronte a nuove esperienze, come l'inizio di un nuovo ciclo scolastico, che richiedono maggiore confronto con gli altri. In queste situazioni nasce il bisogno di "proteggersi" da ciò che è nuovo, con la conseguenza di sviluppare egocentrismo.
Durante l'adolescenza, tramite l'egocentrismo si sviluppa l'identità personale. Il giovane sperimenta momenti di impegno, ai quali si alternano momenti di crisi, ed è in questo modo che può nascere un egocentrismo accresciuto.
Egocentrismo nell'età adulta
Quando i passaggi per raggiungere l'equilibrio di una sana autostima incontrano degli ostacoli, la persona adulta può essere un adulto egocentrico. Le cause sono da ricercare nel contesto familiare, quando un'educazione iperprotettiva o, al contrario, carente di attenzioni, spinge l'individuo a sviluppare un bisogno eccessivo di conferme. Alcuni fattori psicologici, come il tratto narcisistico, può portare allo sviluppo di un comportamento egocentrico.
Una persona egocentrica ha una visione della realtà dove se stesso è al centro di tutto, ignorando le opinioni e le necessità degli altri. L'egocentrico è in continua ricerca di attenzioni e approvazione dagli altri, spesso ha difficoltà ad instaurare relazioni interpersonali equilibrate e vive rapporti contraddistinti da incomprensioni e tensioni.
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